Calcolo dell’incremento occupazionale delle aziende

Pubblicato il 22 dicembre 2014 Il parere della Fondazione Studi dei CdL n. 8 del 19 dicembre 2014, analizza la modalità di misurare l'incremento occupazionale delle aziende al fine di fruire dei benefici contributivi (meglio conosciuto come criterio ULA), come risulta a seguito dell’interpello del Ministero del Lavoro n. 34/2014.

L’orientamento ministeriale, evidenziano i Consulenti, modifica l’interpretazione dell’INPS, espressa con la circolare n. 131/2013, che aveva introdotto un principio di occupazione "stimata" in virtù del quale un'azienda, nel giorno di assunzione, doveva "stimare" l'occupazione dei 12 mesi futuri sulla base dei dati in suo possesso al momento dell'assunzione agevolata.

La conseguenza di quanto sopra era la fotografia di un'occupazione totalmente diversa da quella reale.

L’interpello n. 34/2014 ripristina l’effettiva regola di calcolo disponendo che l'azienda deve verificare, nei dodici mesi successivi la singola assunzione agevolata, se si è realizzato l'effettivo incremento.

Conseguentemente, la verifica reale non sarà fatta al momento dell'assunzione, ma al termine dei 12 mesi effettivi.

L’aspetto più interessante della novità – secondo la Fondazione Studi - è che ora le imprese potranno rifare tutti i calcoli e, nei limiti della prescrizione, richiedere anche gli arretrati.
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