Cdm alle prese con il Decreto “carceri”

Pubblicato il 26 giugno 2013 Nel corso della seduta del Consiglio dei ministri convocata per il 26 giugno 2013 si discuterà, tra gli altri provvedimenti, del Decreto-Legge relativo a “Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena”.

Il provvedimento, essenzialmente preordinato allo svuotamento delle carceri, introduce diverse misure alternative alla detenzione.

Così, è previsto che i condannati a piede libero ad una pena non superiore ai 3 anni, salvo che nei casi di reati di mafia, terrorismo, maltrattamenti in famiglia o stalking in danno di minori, potranno non entrare in carcere ed ottenere l'affidamento in prova al servizio sociale.

Il carcere potrà essere evitato anche dai soggetti con più di 70 anni, dalle donne in gravidanza o madri di bambini con meno di 10 anni o dai padri con figli della stessa età se la mamma è morta, dai malati gravi, dagli over 60 se parzialmente inabili, dai minori di 21 anni per ragioni di salute, di studio o di famiglia; in questi casi, la pena potrà essere scontata a casa, in un luogo di cura o di assistenza, purché non superi 4 anni, qualunque sia il reato commesso ad eccezione di mafia o terrorismo.

I tossicodipendenti, infine, potranno non entrare in prigione con condanna non superiore ai 6 anni ed ottenere l'affidamento terapeutico per tutta la durata della pena.
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