Chat su BlackBerry. Intercettabili senza sequestro né rogatoria

Pubblicato il 24 dicembre 2015

Per intercettare le chat poste in essere su dispositivo BlackBerry non serve una rogatoria internazionale, l'applicazione del sequestro.

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, terza sezione penale, con sentenza n. 50452 depositata il 23 dicembre 2015, con cui ha annullato l'ordinanza di conferma della detenzione cautelare a carico di soggetti indagati per traffico di stupefacenti.

Respinta tuttavia la doglianza della difesa, in punto di mancato utilizzo del mezzo di prova d sequestro probatorio ex art. 254 bis c.p.p. quanto alle comunicazioni con sistema BlackBerry.

Legittima l'intercettazione su comunicazioni BlackBerry

Invero – a parere della Suprema Corte – il sequestro probatorio di supporti o documenti informatici anche detenuti da fornitori di servizi telematici, esclude di per sè il concetto di comunicazione e va disposto quando è necessario acquisire al processo documenti ai fini di prova, mediante accertamenti che devono essere svolti sui dati in essi contenuti.

Nel caso di specie invece – prosegue la Corte – deve ritenersi pienamente legittima la procedura di intercettazione di cui agli artt. 266 c.p.p e ss.

Va infatti affermato il principio secondo cui, in materia di utilizzazione di messaggistica con sistema BlackBerry è corretto acquisirne i contenuti mediante intercettazione ex art. 266 c.p.p. e seguenti, atteso che le chat, anche se non contestuali, costituiscono un flusso di comunicazioni.

Non serve la rogatoria internazionale

Quanto invece alla doglianza circa l'omesso ricorso alla rogatoria internazionale – anch'essa respinta – la Cassazione ha ribadito il principio secondo cui, la destinazione ad uno specifico nodo telefonico (nella specie posto in Italia) delle telefonate estere provenienti da una determinata zona (c.d. instradamento), non rende necessario il ricorso alla rogatoria internazionale, in quanto l'attività di captazione e registrazione si svolge nel territorio dello Stato.  

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