Circonvenzione di anziano, primo sì del Senato al disegno di legge

Pubblicato il 18 maggio 2023

Nella seduta del 17 maggio 2023, l'Aula del Senato ha approvato, in prima lettura, il testo di un disegno di legge in materia di circonvenzione di anziano.

Il provvedimento - che passa ora all'esame dell'altro ramo del Parlamento - introduce, attraverso alcune modifiche al codice penale, misure per il contrasto delle truffe nei confronti delle persone anziane.

Stop alle truffe agli anziani: è reato chi abusa della vulnerabilità dovuta all’età

Secondo quanto spiegato dal relatore del provvedimento, senatore Zanettin, la Commissione giustizia ha modificato la collocazione sistematica della norma e la descrizione della condotta del reato prevedendo che la circonvenzione di persone anziane, anche se non interdette o inabilitate, si configuri in caso di abuso delle condizioni di vulnerabilità, anche dovute all'età avanzata.

Il disegno di legge, nel testo approvato in sede referente dalla Commissione giustizia e per come illustrato nel dossier di documentazione, si compone di un solo articolo che modifica il primo comma dell’articolo 643 c.p. sulla circonvenzione di persone incapaci.

Si prevede, in particolare, che il reato in esame si configuri anche nel caso in cui l’induzione della persona a compiere un atto dannoso per lei o per altri avvenga abusando delle condizioni di vulnerabilità, anche dovute all’età avanzata.

La nuova fattispecie introduce dunque un'ulteriore categoria di persone tra le vittime del delitto: coloro che, in ragione dell'età, versano in una condizione di debolezza e vulnerabilità. 

Nel corso dell’esame in sede referente del provvedimento, è stato soppresso, invece, il secondo articolo dell’originario Ddl, con il quale si interveniva sull'articolo 165 c.p., prevedendo che, anche in caso di condanna per i reati di truffa e di circonvenzione di incapace, la sospensione condizionale della pena per il reo fosse subordinata al risarcimento integrale del danno alla parte offesa.

La previsione - ha spiegato il relatore Zanettin - è stata soppressa per evitare una disparità di trattamento rispetto ad altri reati contro il patrimonio.

Da segnalare che nella stessa seduta del 17 maggio, il Senato ha anche approvato:

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