Citazione via Pec riferita ad altro giudizio? Atto nullo, processo da rifare

Pubblicato il 11 luglio 2017

La Corte di cassazione ha accolto il ricorso promosso da un imputato che si doleva dell’omessa notificazione del decreto di fissazione del giudizio di fronte alla Corte d’appello nell’ambito di un procedimento penale a suo carico che si era concluso con la propria condanna.

Il ricorrente riferiva che il proprio difensore aveva ricevuto, per posta elettronica certificata, un atto concernente la convocazione per la data in cui si era poi effettivamente celebrato il processo di appello, relativo a tutt’altra vicenda giudiziaria a carico di altro individuo.

Poiché, pertanto, né lui né il suo difensore erano stati presenti alla celebrazione del processo, questo si era svolto nell'assenza dell’imputato e quest'ultimo era stato difeso da un difensore d’ufficio nominato quale sostituto di quello di fiducia.

Da qui era derivata l’impugnazione in sede di legittimità per asserita nullità della sentenza conseguentemente deliberata.

Cassazione: atto radicalmente nullo

Motivo ritenuto fondato dai giudici di Cassazione – sentenza n. 33304 del 10 luglio 2017 - secondo i quali, nella specie, il decreto di citazione a giudizio per il grado di appello notificato al difensore, essendo relativo a tutt’altro giudizio e concernendo persone del tutto diverse dall’imputato in questione, era da ritenere atto radicalmente nullo e, in quanto tale, inidoneo a far scaturire la instaurazione di qualsivoglia valido rapporto processuale che lo riguardasse.

Gli atti sono stati, quindi, restituiti alla Corte d’appello per un nuova celebrazione del giudizio di gravame, una volta rinnovata la notifica nulla.

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