Condanna per il medico che dopo l’intervento invita a visite private

Pubblicato il 18 ottobre 2012 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 40824 del 17 ottobre 2012, ha confermato la condanna per abuso d’ufficio disposta dai giudici di merito nei confronti di un medico chirurgo che, dopo aver operato un paziente in una struttura ospedaliera pubblica, lo aveva invitato ad effettuare controlli post operatori presso il suo studio privato senza informarlo della possibilità di ottenere la stessa prestazione, priva di ulteriori spese, presso l'ospedale dell’intervento.

Per la Corte, il rapporto terapeutico tra chirurgo e paziente doveva essere definito all'interno della struttura ospedaliera “in quanto la visita post operatoria faceva parte dell'accordo negoziale per cui era stato versato il ticket”. All’obbligo del medico, “corrispondeva l'interesse del presidio ospedaliero all'esatto ed integrale adempimento della prestazione terapeutica”.
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