Condominio, no al giudice di pace

Pubblicato il 30 marzo 2016

Con comunicato stampa del 29 marzo 2016, l’Associazione nazionale Avvocati italiani manifesta il proprio dissenso a che i procedimenti di volontaria giurisdizione in materia di condominio siano affidati alla competenza esclusiva e funzionale dei giudici di pace, così come previsto dal disegno di legge sulla magistratura onoraria al momento all'esame della Camera.

Materia condominiale troppo complessa

Così operando – secondo l’Associazione – il legislatore sembra ignorare che la materia condominiale, come recentemente riformata, sia questione di grande valore e di notevole complessità, se solo si pensi, ad esempio, alla disciplina dei supercondomini, dei consorzi, delle multiproprietà  o delle servitù prediali.

Non poche sono inoltre le questioni di difficile trattazione: dall'uso di beni comuni, alle innovazioni o all'esecuzione di lavori che richiedono spesso ingenti cifre, con perizie da affidare ad esperti.

Altrettanto complesse sono, altresì, le questioni relative ai regolamenti condominiali e numerosi i contrasti giurisprudenziali che hanno determinato dirimenti interventi delle Sezioni Unite.

Presumibile aumento di appelli in Tribunale

Per tutto ciò si presume la necessità di una specializzazione che non può certo attendersi – a parere dell’Anai – dai giudici di pace, sicché l’eventuale affidamento a loro delle cause condominiali determinerebbe un aumento a dismisura degli appelli in Tribunale

Oltretutto – sottolinea l’Associazione forense – dopo il recente intervento sulla geografia giudiziaria, gli uffici dei giudici di pace funzionano con maggiore difficoltà e non c’è il processo telematico, per cui per ottenere un semplice decreto ingiuntivo (da presentare con modalità cartacea) è necessario ancora diverso tempo.

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