Confidi Fondo rischi per le imprese associate

Pubblicato il 24 febbraio 2017

E' stato pubblicato sulla “ Gazzetta Ufficiale” n. 40 del 17 febbraio 2017 il decreto interministeriale dell'Economia e dello Sviluppo economico del 3 gennaio 2017, che reca le misure volte a favorire i processi di crescita dimensionale e di rafforzamento della solidità patrimoniale di alcuni consorzi di garanzia collettiva dei fidi, meglio conosciuti come Confidi.

Nello specifico, il decreto interministeriale MEF-MiSE sancisce l'immediata istituzione di un apposito e distinto fondo rischi, all’interno del Fondo di garanzia ex legge n. 662/96, che i confidi potranno utilizzare allo scopo di concedere nuove garanzie alle piccole e medie imprese associate.

Al Fondo viene, così, assegnata una quota specifica del Fondo di garanzia per le Pmi pari a 225 milioni di euro, coerentemente con quanto stabilito dalla legge di Stabilità del 2014.

Vincoli per l'utilizzo delle risorse assegnate

Per l’utilizzo di questa specifica “riserva” devono, però, essere rispettati alcuni stringenti i vincoli, che lo stesso decreto interministeriale evidenzia. Infatti, è specificato che le garanzie rilasciate debbano:

- essere concesse direttamente ai soggetti beneficiari finali, cioè le piccole e medie imprese;
- riguardare specifiche operazioni finanziarie, anche all’interno di portafogli, con importo e durata definiti;
- essere rilasciate in misura non superiore all’80% dell’importo della sottostante operazione finanziaria;
- essere rilasciate a fronte del pagamento di un premio agevolato;
- poter essere escusse al verificarsi delle specifiche condizioni stabilite nel contratto di garanzia.

Soggetti interessati

Sono interessati dall’intervento di cui al DI 3 gennaio 2017, attualmente in attesa di registrazione alla Corte dei Conti:

- i confidi sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia;

- i confidi che realizzano operazioni di fusione finalizzate all’iscrizione nell’albo degli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia;

- i confidi che abbiano stipulato contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa dei confidi aderenti i quali, nel loro complesso, abbiano erogato garanzie in misura pari ad almeno 150 milioni.

Soggetti beneficiari

Altrettanto chiaro e l'identikit dei soggetti che possono beneficiare degli aiuti previsti dal provvedimento interministeriale. Si tratta delle sole Pmi, operanti in tutti i settori di attività economica, con meno di 250 occupati e, in alternativa tra loro, con un fatturato inferiore o uguale ai 50 milioni di euro, o un attivo di bilancio inferiore o uguale ai 43 milioni di euro.

Tali Pmi non devono trovarsi in liquidazione e nemmeno essere sottoposte a procedure concorsuali per insolvenza. In caso contrario le stesse Pmi sarebbero escluse dai trattamenti di aiuto previsti dal provvedimento in esame.

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