Confidi. Richieste di contributo rimborsabile

Pubblicato il 10 gennaio 2018

Con decreto MiSE/Mef del 3 gennaio 2017 sono stati definiti i criteri e le modalità di concessione di agevolazioni finalizzate a favorire i processi di crescita dimensionale e di rafforzamento della solidità patrimoniale dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi (confidi). Successivamente, il decreto 17 luglio 2017 ha introdotto misure per favorire il subentro di consorzi e società di garanzia collettiva dei fidi (confidi) nelle garanzie prestate a piccole e medie imprese su finanziamenti in bonis da società ed enti di garanzia posti in liquidazione.

Il 22 dicembre 2017, il ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato un decreto – il cui comunicato è in corso di pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” – con cui illustra le modalità ed i termini per la presentazione delle richieste di contributo rimborsabile, concesso a fronte del subentro in qualità di garanti dei finanziamenti precedentemente rilasciati alle Pmi dalle società ed enti di garanzia posti in liquidazione.

Le risorse a disposizione ammontano a 225 milioni di euro.

Per poter presentare la domanda di contributo, i confidi, fermo restando il possesso di tutti i requisiti di cui al decreto 17 luglio 2017, devono:

Domanda per ottenere il contributo

La presentazione della domanda di contributo va eseguita solamente utilizzando il modulo di domanda disponibile nella sezione “Misure per la crescita dimensionale e il rafforzamento patrimoniale dei confidi” del sito del Ministero www.mise.gov.it.

Il modulo di domanda deve essere sottoscritto dal legale rappresentante del confidi richiedente, o suo procuratore speciale, e deve essere inviato dai confidi a mezzo PEC, a partire dalle ore 12.00 del 1° marzo 2018.

Il confidi deve essere in possesso di una casella PEC attiva e registrata presso il Registro delle imprese.

Utilizzo del contributo

I confidi - stabilisce il decreto 22 dicembre 2017 - devono utilizzare il contributo erogato esclusivamente per incrementare il fondo rischi costituito da risorse pubbliche di cui all’articolo 2 del decreto 3 gennaio 2017, concedendo nuove garanzie in favore delle Pmi associate al confidi, con le modalità, i limiti e le sanzioni previsti dal decreto 3 gennaio 2017.

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