Contributo una tantum apicoltori: requisiti, importi e modalità di richiesta

Pubblicato il 12 febbraio 2025

Un contributo una tantum è in arrivo per le aziende apistiche italiane che possedevano più di 105 alveari nel 2023. Il settore, infatti, negli ultimi anni ha subito un calo drastico della produzione e un aumento dei costi di gestione, con una conseguente riduzione del numero di aziende attive. A peggiorare ulteriormente la situazione sono state le condizioni climatiche avverse del 2023 e 2024, caratterizzate da primavere instabili ed estati torride.

In risposta alle richieste avanzate dalle principali organizzazioni del settore (FAI, Miele in Cooperativa e UNAAPI), il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha deciso di intervenire con un aiuto diretto e straordinario per sostenere gli apicoltori professionisti.

A stabilirlo è il decreto MASAF del 2 dicembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 febbraio 2025, che prevede un sostegno economico per le imprese apistiche colpite da:

Per fronteggiare questa crisi, il MASAF ha stanziato 10 milioni di euro, attingendo al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura.

Il 19 dicembre 2024, AGEA, soggetto gestore della misura, ha pubblicato le istruzioni operative n°141/2024.

Beneficiari e requisiti per l’accesso all’aiuto

Il sostegno economico previsto dal decreto ministeriale del 2 dicembre 2024 è rivolto agli apicoltori professionisti che operano nel settore in forma stanziale e/o nomadica e che rispettano determinati requisiti. Possono accedere ai contributi le aziende agricole con orientamento zootecnico o misto, sia in forma singola che associata.

È essenziale essere in regola con l’identificazione degli alveari e risultare registrati nella Banca Dati Apistica (BDN) come apicoltori professionisti che operano per la commercializzazione del miele e per l’attività di impollinazione.

Un altro requisito fondamentale è il possesso di un Fascicolo Aziendale validato nel sistema informativo AGEA (SIAN), condizione necessaria per la gestione delle domande di aiuto. Inoltre, l’azienda non deve trovarsi in situazioni di fallimento, liquidazione, concordato preventivo o altre procedure concorsuali che indichino uno stato di insolvenza o cessazione dell’attività. Per quanto riguarda la normativa antimafia, la verifica si applica solo in determinati casi, a seconda dell’importo richiesto e del numero di alveari dichiarati.

Un ulteriore requisito riguarda la consistenza minima dell’azienda apistica, che deve essere di almeno 105 alveari al 31 dicembre 2023, come certificato dalla Banca Dati Nazionale Zootecnica (BDN). Infine, è indispensabile che l’attività non sia cessata alla data di pubblicazione del decreto. Solo rispettando tutti questi criteri, gli apicoltori potranno accedere al contributo una tantum previsto per il sostegno della filiera.

Ammontare del contributo e modalità di calcolo

Il contributo una tantum destinato alle aziende apistiche viene determinato in base al numero di alveari detenuti alla data del 31 dicembre 2023. L’importo massimo concedibile deve rispettare i limiti previsti dal regime "de minimis" agricolo, il quale stabilisce un tetto massimo di aiuti che ogni impresa può ricevere nell’arco di tre anni.

L’aiuto sarà quindi calcolato sulla base della fascia di appartenenza del richiedente, suddividendo le aziende in classi di alveari allevati. Le risorse stanziate saranno distribuite proporzionalmente tra le diverse fasce, determinando un premio per alveare in base al rapporto tra il totale dei fondi disponibili e il numero complessivo di alveari dichiarati.

Le eventuali risorse non assegnate saranno ridistribuite tra le altre fasce, mantenendo le proporzioni stabilite. Analogamente, eventuali economie derivanti da recuperi o restituzioni saranno riassegnate secondo lo stesso criterio.

Una volta chiusa la fase di presentazione delle domande, il soggetto gestore (AGEA) procederà alla verifica delle richieste e, se necessario, alla rimodulazione dell’importo unitario per alveare. Eventuali modifiche verranno comunicate formalmente al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF).

Regole e tempistiche per la presentazione della domanda

Le domande di aiuto devono essere presentate esclusivamente tramite un Centro Autorizzato di Assistenza Agricola (CAA), che assiste il richiedente nell’invio della richiesta attraverso il portale SIAN (www.sian.it).

L’Organismo Pagatore AGEA metterà a disposizione degli apicoltori una domanda di aiuto automatica precompilata, contenente le seguenti informazioni:

  1. Numero di alveari detenuti alla data del 31 dicembre 2023, come previsto dal DM 2 dicembre 2024 n. 0635221;
  2. Importo teorico dell’aiuto calcolato sulla base della fascia di appartenenza (in base al numero di alveari);
  3. Importo degli aiuti “de minimis” già concessi al richiedente e identificati tramite il relativo codice visura;
  4. Importo finale concedibile, determinato in base ai requisiti posseduti ed eventualmente ridotto in caso di raggiungimento del massimale previsto dal Regolamento (UE) n. 1408/2013 e n. 2019/316.

L’apicoltore, con l’assistenza del CAA di riferimento, dovrà verificare i dati della domanda e confermare la richiesta sul portale SIAN.

Le domande potranno essere presentate dal 28 gennaio 2025 al 18 febbraio 2025.
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