Coronavirus. FNC/SIDREA, continuità aziendale nell’emergenza

Pubblicato il 21 aprile 2020

FNC e SIDREA danno le prime indicazioni sull’impatto dell'emergenza Coronavirus sulla continuità aziendale e sull'applicazione dei principi contabili nazionali.

Il documento di ricerca del 20 aprile 2020, “L’impatto dell’emergenza sanitaria sulla continuità aziendale e sull’applicazione dei principi contabili nazionali”, intende fornire alle società coincidenti con l’anno solare gli strumenti necessari per affrontare la chiusura dei bilanci, da approvarsi, per i motivi dell’emergenza Coronavirus, entro 180 giorni dalla data del 31 dicembre 2020.

La Fondazione Nazionale dei Commercialisti, e la Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale, offrono un contributo sui riflessi in bilancio dell’emergenza, prendendo in esame le problematiche esistenti alla luce dei principali orientamenti di dottrina e prassi.

Ruolo di assoluto rilievo è la lettura dei principi contabili nazionali e, nello specifico, dell’OIC 11, in merito a “Finalità e postulati del bilancio d’esercizio”.

Nel lavoro si ricorda che il decreto Liquidità ha previsto norme ad hoc in materia di “sospensione” della continuità aziendale per gli esercizi 2019 e 2020 per quelle società “sane” che in assenza di Covid-19 non avrebbero avuto problemi di going concern, ma che allo stato attuale si trovano ad approvare il bilancio senza una reale chiara percezione del futuro.

La prospettiva della continuità aziendale è “congelata” in attesa del ritorno alla normalità, poiché si mira a sterilizzare gli effetti negativi - come l’adozione di criteri deformati - dell’emergenza sanitaria sull’economia. La deroga si applica anche ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2019 ma non ancora approvati.

Scopo del Legislatore è preservare le imprese che prima della crisi, dunque alla data del 23 febbraio 2020, presentavano una regolare prospettiva di continuità, consentendo loro di conservarla nella redazione dei bilanci degli esercizi in corso nel 2020.

Le nuove e specifiche disposizioni funzionano, senza particolari problemi nei casi, molto rari, in cui i bilanci al 31 dicembre 2019 sono stati redatti ed approvati. Ne restano, invece, escluse, sempre e comunque, le società che adottano i principi contabili internazionali.

Alla continuità aziendale dovrà essere posta molta attenzione nei bilanci in approvazione entro il mese di giugno 2020, con un probabile interessamento per molte società anche per i bilanci dell’esercizio in corso.

L’analisi considera anche i presumibili effetti (e le manovre di reazione) che potranno svilupparsi nel medio-tempo, ossia nel bilancio 2020.

Nel documento sono affrontati: i bilanci relativi all’esercizio 2019; i bilanci relativi all’esercizio 2020 e i bilanci infra annuali; l’approccio all’impairment e alla rideterminazione dei valori per i bilanci relativi all’esercizio 2020; il codice della crisi e dell’insolvenza e il ruolo del bilancio.

Coronavirus. Continuità aziendale nell’emergenza. Scenari

Si pone il problema, si legge nell’introduzione, delle migliori assunzioni contabili: se vadano utilizzate, per l’accertamento della continuità, i risultati dell’esercizio antecedente il cui bilancio risulti già approvato, ossia quello chiuso al 31 dicembre 2018, oppure quelli risultanti da una situazione economico-patrimoniale al 31 dicembre 2019.

La scelta impone di bilanciare, in attesa di modifiche e/o chiarimenti normativi, profili diversi. In ogni caso, è indubbio che la nota integrativa, come supporto alla “esistenza continuativa” di going concern antecedentemente all’emergenza Covid-19 debba fornire una illustrazione delle condizioni in cui verte l’impresa anche in prospettiva futura.

In merito ai bilanci 2019 e 2020 gli scenari sono due.

Con presupposto di continuità:

Senza presupposto di continuità:

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