Crediti d’imposta adeguamento tecnologico per le comunicazioni al Fisco, ci sono i codici tributo

Pubblicato il 08 gennaio 2018

La risoluzione n. 2 del 5 gennaio 2018 dell’Amministrazione finanziaria istituisce i codici tributo per l'utilizzo in compensazione, mediante il modello F24, del credito d'imposta spettante per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla trasmissione dei dati all'Agenzia delle Entrate, di cui all'articolo 21-ter del Dl 31 maggio 2010, n. 78, inserito dall'art. 4, comma 2, del Decreto legge n. 193/2016.

Il suddetto articolo 21-ter, infatti, riconosce un credito d’imposta una tantum di 100 euro, per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla trasmissione telematica alle Entrate dei dati delle fatture emesse e ricevute (spesometro), nonché delle liquidazioni periodiche IVA.

A tali soggetti, inoltre, ai sensi del comma 3 dello stesso articolo 21-ter, Dl n. 78/2010, è riconosciuto anche un ulteriore credito d’imposta una tantum di 50 euro, nel caso in cui, sussistendone i presupposti, abbiano esercitato entro il 31 dicembre 2017 anche l’opzione per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati dei corrispettivi, di cui all’articolo 2, comma 1, del Dlgs n. 127/2015, relativa alla memorizzazione elettronica e alla trasmissione telematica al Fisco dei dati dei corrispettivi giornalieri.

Questi crediti d’imposta, in base alle richiamate disposizioni normative, sono utilizzabili esclusivamente in compensazione a decorrere dal 1° gennaio 2018.

Nuovi codici tributo

Per tali ragioni, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con la risoluzione n. 2/E/2018 ad istituire i codici tributo per consentire l’utilizzo in compensazione, tramite il modello F24, dei crediti d’imposta suddetti.

I codici tributo da utilizzare sono:

e

I due crediti d’imposta sono cumulabili tra loro e possono essere utilizzati, a decorrere dal 1° gennaio 2018, esclusivamente in compensazione in F24.

Il modello F24 deve essere presentato solo attraverso i servizi telematici resi disponibili dall’Agenzia (Entratel o Fisconline), pena il rifiuto dell’operazione di versamento, per consentire all’Amministrazione finanziaria di verificare che l’utilizzo dei crediti d’imposta avvenga entro i limiti d’importo stabiliti.

Se il credito utilizzato dallo stesso soggetto risulta superiore all’importo massimo stabilito, il modello F24 che ha determinato il superamento del limite viene scartato.

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