Dall'assegno bancario all'accertamento Iva

Pubblicato il 04 novembre 2011 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 22875 depositata lo scorso 3 novembre 2011, ha ritenuto legittimo un accertamento Iva spiccato dal Fisco nei confronti di un lavoratore autonomo sulla base di alcune copie di assegni a lui intestati rinvenute nel corso di verifiche effettuate dalla Guardia di finanza presso un'azienda cliente.

La qualità dell'astrattezza cartolare che connota l'assegno bancario - si legge nel testo della decisione – rileva rispetto alla sua circolazione ed alle eccezioni opponibili dal debitore al portatore, non escludendo, tuttavia, “che la dizione di un assegno costituisca, ai fini della prova per presunzioni, un fatto noto, idoneo a rappresentare un trasferimento di ricchezza dall'emittente al prenditore”. Da tale fatto noto può essere desunto, nel giudizio di merito, il fatto ignoto allegato da una delle parti del processo.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Plafond IVA non trasferibile con soggetti esteri non identificati

06/08/2025

Servizi assistenziali Anaste Confsal. Rinnovo

06/08/2025

Danno da demansionamento: va inclusa anche indennità di lavoro notturno

06/08/2025

Riforma fiscale: approvata la proroga, tempi estesi ad agosto 2026

06/08/2025

Conto Termico 3.0, via libera al nuovo decreto: aumentano gli incentivi

06/08/2025

Diritto di precedenza per i lavoratori a termine: cosa è necessario sapere

06/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy