Dall’Assemblea dell’Albo unico 10 rimedi all’evasione

Pubblicato il 26 maggio 2011 L’Assemblea annuale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha visto l’apertura del presidente Siciliotti con una relazione che ha toccato i punti dolenti del rapporto tra Fisco e contribuenti.

Nel 2010, il ritardo medio con cui la Pubblica Amministrazione ha pagato le imprese è stato di 86 giorni, a fronte di una media europea pari a 27 giorni. Un ritardo che, per le imprese, si traduce in un costo di quasi 2 miliardi di euro. Bisogna intervenire, quantomeno dando loro la possibilità di compensare i debiti con i crediti vantati”, è una delle richieste di Siciliotti.

Da Casero, sottosegretario all’Economia, invece, la promessa che il Registro dei revisori continuerà ad essere governato dal Cndcec e che sarà previsto che il commercialista svolga anche il ruolo di revisore contabile senza aggravi di accesso al registro e di formazione.

Con il ministro per la Gioventù, Meloni, è stato firmato un protocollo d’intesa con cui i commercialisti si impegnano a dare consulenza gratuita online ai giovani che intendono diventare imprenditori e ad applicare sconti ai clienti sotto i 35 anni. Alla puntualizzazione di Siciliotti sull’obbligatorietà della mediazione - “ senza di quella non ci sarà stata riforma” - viene risposto subito, dal ministro della Giustizia Alfano, che “la mediazione civile rimarrà obbligatoria”, ma “verrà riconosciuto agli avvocati il diritto di assistere le parti”.

Tra i 10 rimedi all’evasione fiscale indicati da Siciliotti, è stato proposto di far assurgere a rango di norma costituzionale lo Statuto dei contribuenti, per compensare le strette su accertamenti e riscossione con più garanzie per il contribuente, e di escludere da misure cautelari in sede di accertamento chi con la revisione si sottopone ad una certificazione fiscale.

Infine, Siciliotti ha evidenziato una disparità di trattamento economico: “Perché per i files inviati dagli intermediari fiscali devono essere previsti compensi di 1 euro e per quelli inviati dai CAF compensi di 16 euro?”. L’invio presuppone un lavoro di front office telematico, spiega, ormai insostituibile per la Pa, ma con costi pesantissimi per gli studi professionali, specie quelli più piccoli, a fronte di compensi spesso pari a zero.
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