Ddl legge europea 2013-bis, più severo della volontà Ue

Pubblicato il 09 settembre 2014 Dopo aver ottenuto l'ok della Camera, il Ddl - Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013-bis entra nell'aula del Senato.

Balza all'attenzione degli esperti la regola che prevede che, anche in presenza di atti di accertamento impugnati e annullati con sentenza (se pure non definitiva) di merito, gli importatori sono tenuti a pagare comunque le somme pretese, con la cartella annullata in primo grado legittimante la pretesa tributaria, o subiranno l'esecuzione forzata.

Se l'articolo 10 passasse così come formulato, la legge nazionale supererebbe le direttive europee che vogliono solo il divieto di restituzione delle somme incamerate con le fideiussioni prestate.

L'Europa si riferisce alla previsione che nel caso in cui sia presentato un ricorso, che non sospende l'esecuzione dell'atto impugnato, permette di poter chiedere all'amministrazione una sospensione attraverso apposita garanzia. Ed è solo tale garanzia che si chiede non possa essere svincolata fino a quando l'obbligazione per la quale è sorta non si sia estinta o non possa più sorgere.
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