MASE, nuove regole FER2 su rinuncia, decadenza e tariffe incentivanti

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Il Decreto direttoriale MASE n. 64 dell’11 novembre 2025 approva l’aggiornamento delle Regole Operative FER2, il meccanismo di incentivazione rivolto agli impianti alimentati da fonti rinnovabili innovative o caratterizzati da costi di generazione elevati, ma con ridotto impatto ambientale e territoriale.

L’intervento si inserisce in un percorso di progressivo affinamento della disciplina, reso necessario dalla possibilità — introdotta dal FER2 — di adeguare periodicamente le tariffe di riferimento in funzione dell’inflazione e di altri indicatori economici. Tale caratteristica, pur rafforzando l’attrattività del meccanismo, ha aumentato il rischio di rinunce strategiche da parte di operatori già risultati aggiudicatari in una procedura concorsuale.

Le nuove misure puntano quindi a garantire stabilità delle procedure competitive, certezza dei risultati e continuità degli investimenti, attraverso una disciplina più rigorosa della rinuncia e della decadenza dal diritto all’incentivo.

NOTA BENE: Le Regole Operative aggiornate sostituiscono integralmente quelle approvate con il decreto direttoriale del 10 dicembre 2024. Il provvedimento è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul sito istituzionale del MASE ed è disponibile anche sul portale del GSE.

Nuove misure contro la rinuncia strategica nelle procedure FER2

Il cuore dell’aggiornamento normativo riguarda i rinunciatari, ovvero gli operatori che, pur essendo risultati in posizione utile in una graduatoria, valutano di ritirarsi per partecipare a una procedura successiva potenzialmente più vantaggiosa.

Questo comportamento è diventato particolarmente rilevante poiché, con l’introduzione della rivalutazione delle tariffe FER2, due bandi consecutivi possono presentare condizioni economiche significativamente differenti.

Per contrastare tali dinamiche, il Decreto MASE del 7 agosto 2025 ha previsto un sistema di penalità applicabili alle nuove gare cui l’operatore partecipa dopo la rinuncia o la decadenza.

Il Decreto direttoriale n. 64/2025 recepisce tali misure aggiornando formalmente le Regole Operative del GSE, così da disciplinare in modo più stringente:

  • le rinunce volontarie,
  • i casi di decadenza per mancato rispetto dei tempi di entrata in esercizio,
  • la riammissione alle procedure successive con tariffe ridotte.

Cosa prevedono le nuove Regole Operative FER2 in materia di rinuncia

Le Regole Operative aggiornate introducono una disciplina più restrittiva per evitare comportamenti opportunistici e garantire la corretta realizzazione degli impianti aggiudicatari.

1. Termine massimo di 12 mesi per la rinuncia

La rinuncia deve essere presentata entro 12 mesi dalla pubblicazione della graduatoria nella quale l’impianto è risultato in posizione utile.
Decorso tale termine:

  • la rinuncia non evita le penalità,
  • eventuali nuove partecipazioni saranno soggette alle riduzioni previste.

2. Decadenza dal diritto all’incentivo e riduzione del 20% in caso di riammissione

Il mancato rispetto dei tempi di entrata in esercizio comporta la decadenza automatica dal diritto all’incentivo.
Se l’operatore partecipa a una nuova procedura competitiva:

  • la tariffa riconoscibile è ridotta del 20% rispetto alla tariffa vigente nella nuova procedura.

Tale misura ha finalità deterrente, evitando ritardi non giustificati o rinunce tardive.

3. Divieto di ottenere tariffe superiori e riduzione obbligatoria del 5%

Per gli operatori che presentano rinuncia entro i 12 mesi:

  • l’impianto, se riammesso in una procedura successiva, non può accedere a una tariffa superiore rispetto a quella oggetto della rinuncia;
  • la tariffa ottenibile sarà comunque ridotta del 5%, indipendentemente dagli adeguamenti tariffari intervenuti nel frattempo.

Questa limitazione impedisce che la rinuncia venga utilizzata per accedere a condizioni più favorevoli.

Obiettivo delle misure

Le disposizioni introdotte — termine perentorio di 12 mesi, riduzione del 20% in caso di decadenza e riduzione del 5% in caso di rinuncia volontaria — perseguono l’obiettivo di:

  • rafforzare la stabilità delle graduatorie,
  • garantire la realizzazione effettiva degli impianti aggiudicatari,
  • prevenire comportamenti speculativi che potrebbero alterare i risultati delle aste e incrementare i costi del sistema.
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