Nella seduta dell’11 giugno 2025, il Senato della Repubblica ha approvato, in prima lettura e senza modifiche, il disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 55/2025, recante “Disposizioni urgenti in materia di acconti IRPEF”. Il provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2025 ed entrato in vigore il giorno successivo, è stato inizialmente varato dal Consiglio dei Ministri il 22 aprile 2025 per sanare un’incoerenza normativa derivante dalla riforma fiscale avviata nel 2023.
L’approvazione del Senato rappresenta il primo passo verso la definitiva conversione in legge del decreto, che ora passa alla Camera dei Deputati, la quale dovrà esprimersi entro il termine di decadenza del 22 giugno 2025.
Il Decreto acconti IRPEF si inserisce nel percorso di riforma del sistema tributario, inaugurato con il D.Lgs. n. 216/2023 – primo modulo della riforma IRPEF-IRES – e consolidato con la Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024).
Il D.Lgs. 216/2023 aveva introdotto per il solo anno d’imposta 2024 la riduzione del numero delle aliquote IRPEF da quattro a tre, con l’obiettivo di semplificare il sistema e di alleggerire il carico fiscale su una fascia intermedia di contribuenti. La Legge di Bilancio 2025 ha poi reso strutturale tale rimodulazione, stabilendo dal 1° gennaio 2025 le seguenti aliquote:
Inoltre, è stato aumentato a 1.955 euro l’importo della detrazione per lavoro dipendente per i redditi fino a 15.000 euro.
Tuttavia, il mantenimento della clausola di salvaguardia del D.Lgs. 216/2023 (art. 1, comma 4), prevedeva che per la determinazione degli acconti IRPEF 2025 si dovessero ancora applicare le vecchie aliquote vigenti al 31 dicembre 2023 (23%, 25%, 35% e 43%). Questa norma avrebbe comportato un’evidente distorsione fiscale: i contribuenti avrebbero versato acconti più elevati rispetto alla reale imposta dovuta, con conseguente necessità di attendere l’anno successivo per il rimborso.
Il D.L. n. 55/2025 interviene correggendo questo difetto di coordinamento, chiarendo che:
Questa modifica permette di allineare coerentemente l’imposta dovuta e l’imposta anticipata, ripristinando certezza normativa ed equità contributiva, soprattutto per i contribuenti con redditi fissi – in primis lavoratori dipendenti e pensionati – che rischiavano di dover versare importi superiori al dovuto.
Per recepire la nuova disciplina, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad aggiornare le specifiche tecniche per la trasmissione telematica del modello 730/2025, già a partire dal 24 aprile 2025. I nuovi parametri consentono un calcolo degli acconti coerente con la normativa vigente, evitando errori e rettifiche successive.
Dopo l’approvazione al Senato, il disegno di legge di conversione del Decreto n. 55/2025 è attualmente all’esame della Camera dei Deputati. Il Parlamento dovrà approvare definitivamente il testo entro il 22 giugno 2025, data limite per la sua conversione in legge.
In assenza di modifiche sostanziali, è prevedibile un iter rapido e lineare, data l’ampia condivisione sulla necessità del correttivo fiscale da parte di associazioni professionali (CAF, consulenti fiscali) e sindacati (CGIL in primis), già intervenuti nel dibattito durante i mesi precedenti.
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