Decreto antievasione. Stretta sulle compensazioni

Pubblicato il 10 ottobre 2019

E’ incessante il lavoro del Governo per presentare al più presto il decreto legge antievasione e il Ddl di bilancio.

Intanto ieri il Senato ha dato l’approvazione alla risoluzione di maggioranza della Nadef.

Decreto antievasione. Stretta sulle compensazioni

Il nucleo centrale del provvedimento è sicuramente la lotta alle false compensazioni. Si punta, ha sostenuto il viceministro all’Economia Antonio Misiani, a sfruttare meglio l’incrocio dei dati in possesso dell’amministrazione finanziaria.

Tale utilizzo consente di muoversi su un doppio binario: controllare sia i crediti delle imposte dirette (Irpef, Ires) e dell’Irap sia le somme oggetto di rimborso da parte di cittadini e pensionati attraverso i modelli 730 e Redditi.

Nel primo caso si pensa di utilizzare il sistema vigente nell’Iva. In sostanza per compensare un credito Ires, Irpef o Irap superiore a 5.000 euro, il contribuente, oltre al visto di conformità, deve preventivamente indicarlo in dichiarazione.

Invece, per quanto riguarda 730 e modello Redditi delle persone fisiche, in particolare quelli precompilati, si parla di operare sulle somme di cui il cittadino è debitore verso lo Stato emergenti da quelle iscritte a ruolo. L’AF, quindi, ridurrà l’importo dei rimborsi spettanti a seconda del debito con lo Stato in capo al contribuente.

Decreto antievasione. Dati e-fattura a tutto campo

Altro cavallo di battaglia del Fisco è rappresentato dall’utilizzo dei dati presenti nelle e-fatture anche per scopi diversi da quelli di verifica fiscale.

La bozza del decreto fiscale prevede che i dati suddetti possano essere di aiuto alle Entrate ed alla Guardia di Finanza per contrastare altre forme di illegalità, oltre a quelle tributarie, come il mercato dei capitali e la tutela della proprietà intellettuale.

Escluso il Daspo ai professionisti. Plauso dei CDL

La notizia delle parole di Gualtieri (Mef) che ha affermato l‘inesistenza di un provvedimento che preveda il Daspo per i professionisti chiamati a certificare i crediti contributivi da compensare, è stata salutata favorevolmente anche dai consulenti del lavoro.

Il CNO dei consulenti si rende disponibile ad un confronto per trovare nuovi strumenti idonei a contrastare l’evasione fiscale, tema molto sentito dalla categoria per la vicinanza con i cittadini e le imprese interessate.

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