Decreto contro il femminicidio varato dal Cdm

Pubblicato il 09 agosto 2013 Nella seduta dell'8 agosto 2013, il Consiglio dei ministri ha approvato un Decreto legge contenente una serie di misure urgenti riguardanti la pubblica sicurezza.

In particolare, il Decreto interviene in materia di prevenzione e contrasto alla violenza, prevedendo, sulla scorta delle indicazioni provenienti dalla Convenzione di Istanbul concernente la lotta contro la violenza contro le donne, un pacchetto di norme volte a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e stalking.

Tra le novità, si segnala un inasprimento delle pene in presenza di delitto di maltrattamenti in famiglia perpetrato ai danni di minore degli anni diciotto, di delitto di violenza sessuale consumato ai danni di donne in stato di gravidanza, di fatto consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner.

Per quel che concerne il delitto di stalking, il provvedimento sancisce una dilatazione delle situazioni aggravanti, ora estese anche per le condotte poste in essere dal coniuge in costanza del vincolo matrimoniale o perpetrate da chiunque con strumenti informatici o telematici. Introdotta anche l'irrevocabilità della querela per il delitto di atti persecutori, ora anche incluso tra quelli ad arresto obbligatorio.

Relativamente ai maltrattamenti in famiglia, diventa possibile acquisire testimonianze con modalità protette allorquando la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versi in uno stato di particolare vulnerabilità. Inoltre, in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione delle condotte, il Pubblico Ministero, su informazione della polizia giudiziaria, avrà la possibilità di richiedere l'irrogazione di un provvedimento inibitorio urgente, vietando all'indiziato la presenza nella casa familiare e di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.

Infine, è stata introdotta la previsione secondo cui le vittime di reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking vengono ammesse al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito.
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