Delega fiscale, la riforma del sistema sanzionatorio non avrà scadenza

Pubblicato il 28 luglio 2015

In occasione dell'apertura dei lavori del seminario studi organizzato alla Camera dalle commissioni Finanze e Giustizia per discutere sui tre decreti attuativi della delega fiscale in materia di sanzioni, interpelli e contenzioso, il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, è prontamente intervenuto per chiarire che la revisione del sistema sanzionatorio non scadrà il 31 dicembre 2017, come indicato nel testo del relativo Dlgs di attuazione varato dal Governo.

Dunque, nessuna riforma a tempo delle sanzioni penali e amministrative e, come chiarito dallo stesso Viceministro, l'indicazione di una data "nasce da un errore" del Governo legato, con riferimento alle sanzioni amministrative, a esigenze di copertura finanziaria.

La validità fino al 31/12/2017 per l'Esecutivo, infatti, doveva riferirsi solo al Titolo II del decreto legislativo, appunto riferito alle sanzioni amministrative, mentre questo passaggio – a detta di Casero - “potrà essere superato durante il dibattito” e, per quanto riguarda le sanzioni penali, “è da considerarsi già superato”.

Tassa bancomat

Arriva da Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate, invece, la precisazione che non ci sarà alcun ripensamento su quella che è stata ribattezzata la “tassa sul bancomat”.

Nel decreto sulle sanzioni è, infatti, prevista l'eliminazione di una sanzione impropria (considerata di fatto molto pesante), collegata a prelevamenti nel reddito di impresa non rilevabili in modo chiaro, perché non identificabili i beneficiari del pagamento.

Al suo posto, sarà introdotta, però, una sanzione proporzionata, con un elemento significativo di attenzione graduato al differente comportamento e che si applicherà ai soli imprenditori, non essendo la stessa applicabile anche ai professionisti. Pertanto, al posto di una sanzione “rilevante impropria”, vi sarà la nuova sanzione dal 10 al 50% dei prelevamenti non giustificati degli imprenditori: questi infatti “non saranno più considerati come ricavi in sede di rettifica, ma saranno esclusivamente colpiti in misura commisurata al loro ammontare”.

L'intervento della Orlandi si è reso necessario per rispondere alla presa di posizione di Rete imprese Italia, che aveva considerata la tassa inserita del Dlgs sanzioni come “assurda e addirittura peggiore della disciplina vigente”.

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