Dl crescita, nuovi correttivi su semplificazioni fiscali. Modelli Redditi e Irap al 30 novembre

Pubblicato il 22 maggio 2019

La proposta di legge sulle semplificazioni fiscali (AC 1074) approvata il 14 maggio dalla Camera è stata “spacchettata” in emendamenti al Decreto crescita, alcuni dei quali sono destinati ad entrare in vigore subito con la conversione in legge del provvedimento, che è attesa per fine giugno.

I circa 60 correttivi complessivi sono stati immediatamente firmati e allegati al pacchetto dei 500 emendamenti già segnalati su cui le Commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio avvieranno l’esame il 29 maggio, dopo le elezioni europee.

Tra questi nuovi correttivi, alcuni sui controlli formali e sugli accertamenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria, oltre a quello che sposta di un mese l’invio dei modelli Redditi e Irap e quello che differisce il termine di presentazione della dichiarazione Imu-Tasi.

Calendario fiscale 2019, differito invio modelli Redditi, Irap e dichiarazione Imu

Un emendamento al Dl crescita, che riprende una delle norme già approvate alla Camera nella proposta di legge sulle semplificazioni, prevede un cambiamento del calendario fiscale già per l’anno in corso.

Una correzione, destinata ad entrare in vigore da subito, infatti, sposta dal 30 settembre al 30 novembre il termine per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi e di quella Irap. Le persone fisiche e le società, potrebbero così beneficiare, già dal 2019, di un maggior lasso di tempo per la trasmissione online della dichiarazione al Fisco.

Di fatto quest’anno, se la proroga venisse accolta, l’invio slitterebbe al 2 dicembre in quanto la nuova scadenza cadrebbe di sabato.

I due mesi in più ipotizzati dal Decreto crescita potrebbero tornare utili anche all’Amministrazione finanziaria, che proprio in questi giorni è alle prese con la definizione degli strumenti necessari per il debutto dei nuovi Indicatori sintetici di affidabilità (Isa): le pagelle fiscali che prendono il posto degli studi di settore.

La proroga avrebbe effetto anche sulle dichiarazioni dei dati contabili ed extracontabili per le nuove pagelle fiscali; mentre resta il problema immediato dei versamenti d’imposta in scadenza il prossimo 1° luglio.

Per quanto riguarda le scadenze fiscali, in un altro correttivo è stato richiesto anche uno slittamento della scadenza della dichiarazione Imu-Tasi. Come già sancito nella proposta di legge AC 1074, ora al Senato per la seconda lettura, anche l’emendamento al Dl crescita differisce il termine di presentazione della dichiarazione Imu-Tasi dal 30 giugno al 31 dicembre. Si tratta di un termine di sei mesi in più per i contribuenti interessati dalla comunicazione delle variazioni intervenute nel 2018, che entrerebbe in vigore con effetto immediato senza dover aspettare il 2020.

Altri emendamenti al Dl Crescita: ravvedimento e controlli formali

Un altro emendamento al Decreto crescita prevede una maggiore chance di autocorrezione per i contribuenti, ampliando l’applicazione del ravvedimento ai casi di versamento frazionato. Anche questa norma sarebbe subito operativa ed essendo un’interpretazione autentica avrebbe valenza retroattiva, questa volta a favore del contribuente.

Infine, subito efficace anche il correttivo secondo il quale gli uffici del Fisco non possono più richiedere documenti relativi ad informazioni già disponibili nell’Anagrafe tributaria né a dati trasmessi da parte di soggetti terzi, certificativi o comunicativi, salvo che la richiesta riguardi la verifica della sussistenza di requisiti soggettivi che non emergono dalle informazioni in possesso.

Nulla da fare, invece, per i quattro emendamenti che prevedevano il riconoscimento delle specializzazioni dei commercialisti. I correttivi sono stati dichiarati inammissibili dagli uffici di Presidenza delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, per difetto di coerenza con l’oggetto del Decreto crescita.

Per gli emendamenti che inseriscono commercialisti e avvocati nella platea di soggetti abilitati ad autenticare e depositare le scritture private di affitto d’azienda e quelli che mirano a riformulare i parametri al di sopra dei quali scatta l’obbligatorietà dei controlli nelle Srl, invece, dopo la presentazione delle richieste di riesame, si è deciso di riammetterli. A partire dalla prossima settimana, quindi, si entrerà nel merito delle proposte.

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