Doppia spunta blu? Licenziamento legittimo

Pubblicato il 31 agosto 2017

All’Ispettorato c’è parecchia gente in attesa di poter esporre il proprio problema. Finalmente arriva il momento di Walter, che racconta ‘succintamente’ la propria storia all’ispettore di turno: “Ero dipendente di una software house e mi occupavo di elaborare i cosiddetti programmi di produttività personale, meglio conosciuti come office automation. I rapporti con il mio datore di lavoro non erano idilliaci, ma se sapesse cosa è successo, nemmeno nei film…”.

L’ispettore di turno non mostra particolare interesse per la rabberciata suspense creata ad arte dal lavoratore e si limita ad uno sbrigativo “Mi dica, mi dica, non perdiamo tempo…”. “Sono stato licenziato tramite un messaggio Whatsapp! – esclama spazientito il lavoratore – Le sembra possibile?”.

L’ispettore di turno, che secondo la teoria umorale ippocratica apparterrebbe sicuramente al temperamento flemmatico, ha un imprevedibile sussulto collerico: “Tramite Whatsapp?!? Mi sta prendendo in giro?”. Trascorso qualche minuto di comprensibile assestamento, l’ispettore riprende a parlare con la consueta indolenza e chiede tempo al lavoratore per avere una maggiore cognizione dell’accaduto.

Dopo alcuni giorni, il lavoratore bussa di nuovo alla porta dell’ispettore di turno. “In effetti il suo non è il primo licenziamento di questo genere – afferma il funzionario – Ci sono stati casi simili a questo e l’espulsione è stata ritenuta legittima (Tribunale di Catania, ordinanza del 27 giugno 2017); ciò però non significa che tale tesi non possa essere ribaltata…”.

“E quindi un minuto prima ricevo la foto della donna che prende il sole nuda con su scritto ‘Fatela girare – altrimenti si abbronza solo su un lato’ e un minuto dopo un messaggio che mi intima il licenziamento, non ho parole…”, sbotta sconsolato e rabbioso il lavoratore.

“Sono scettico anche io e rimango basito, oltretutto lei ha lavorato anni per una casa di produzione software… – risponde amaramente l’ispettore – La sorte è spietata e forse gli anarchici si sbagliavano: la fantasia non distruggerà il potere e una risata non ci seppellirà, farà tutto un algoritmo!”.

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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