E' la gravità dell'infrazione ad impedire il reintegro

Pubblicato il 06 maggio 2013 Nel valutare un caso di licenziamento disciplinare ritenuto illegittimo, il Tribunale di Ravenna – con l'ordinanza del 18 marzo 2013 – applica il principio di proporzionalità, nonostante il riformato articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Secondo i giudici, il reinserimento nel posto di lavoro va garantito comunque, una volta constatato che l'azione contestata al lavoratore – pur sussistente sul piano operativo e fattuale - non sia ritenuta così grave da giustificare il licenziamento per giusta causa.

Il caso di specie riguarda l'accusa di sottrazione di un paio di scarpe antinfortunistiche rivolta nei confronti di un lavoratore di un'impresa di pulizie del settore industria, che aveva portato al licenziamento per giusta causa. Le scarpe erano state poi consegnate di nascosto ad una lavoratrice dell'impresa appaltatrice che svolgeva attività all'interno del medesimo stabilimento.

Con la decisione, il Tribunale sottolinea come il giudice deve valutare il caso di reintegrazione o indennizzo risarcitorio non basandosi soltanto sul fatto contestato dal datore di lavoro, ma anche secondo la nozione della giusta causa, valutando così se quanto sanzionato violi in maniera irreparabile il vincolo fiduciario datore-lavoratore.
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