Audizioni Cnf e Ocf su Equo compenso, Cup chiede di estendere agli altri professionisti

Pubblicato il 07 settembre 2017

Iter parlamentare iniziato con le audizioni

Presso la commissione Giustizia della Camera si sono tenute ieri, 6 settembre 2017, le audizioni dei rappresentanti dell'Organismo congressuale forense e del Consiglio nazionale forense in merito all'esame delle proposte di legge sull’equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati.

Il Cnf appoggia il testo governativo

Per il Cnf era presente il presidente, Andrea Mascherin, il quale oltre ad esprimere la propria soddisfazione per la discussione a cui è stato dato vita alla Camera, che a suo dire costituisce “una vera svolta culturale” per la nuova consapevolezza acquisita dal Parlamento rispetto al ruolo dell'avvocatura nonché alla necessità di garantire la dignità della professione anche attraverso un compenso dignitoso, ha anche avanzato alcuni rilievi e proposte migliorative.

Secondo Mascherin, il testo da appoggiare è quello varato dal Governo lo scorso 7 agosto, ritenuto a primo impatto “di più veloce approvazione” rispetto al Ddl Beretta, più esteso ma che rischierebbe di rallentare l’iter. Successivamente, nella prossima legislatura - suggerisce il presidente del Cnf - si potrebbe intervenire sugli enti pubblici.

Ocf: estendere le previsioni alle società tra avvocati

A parere dell’Ocf, rappresentato dal presidente Antonio Rosa, il testo conterrebbe alcune lacune, in considerazione delle quali viene sottolineata l’opportunità di intervenire. Viene, in particolare, fatto riferimento al necessario coordinamento con la Legge sulla concorrenza n. 124/2017 di recente approvata che, tra le altre novità, introduce la possibilità di costituire società tra avvocati con la presenza di soci di capitale.

Le disposizioni sull’equo compenso, ossia, dovrebbero estendere, in maniera esplicita e chiara, anche ai contratti stipulati con le società di avvocati, la previsione che prevede la nullità delle convenzioni.

Appello del Cup: giusta remunerazione a tutti i professionisti

Un compenso “equo”, esteso a tutti i professionisti, è quanto auspica il Comitato unico delle professioni (Cup) in una nota stampa pubblicata il 6 settembre, per manifestare il proprio appoggio al Consiglio nazionale degli assistenti sociali in occasione di un bando pubblicato dal Comune di Piana degli Albanesi per la posizione di assistente sociale "a titolo gratuito".

Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge sull’equo compenso per gli avvocati – sottolinea il Cup – è ora nelle possibilità del Parlamento quella di “dare entro la fine di questa legislatura le stesse garanzie anche agli altri iscritti agli ordini”.  Questo, grazie a due disegni di legge proposti dai presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi.

Da qui l'auspicio del ritorno ai tempi "in cui la giusta remunerazione della prestazione professionale era considerata condizione per garantire la qualità, quantità ma soprattutto la dignità del lavoro dei professionisti".

 

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