Errato inquadramento dei lavoratori, limite al potere di disposizione

Pubblicato il 03 giugno 2021

Il provvedimento di disposizione, quale espressione di natura pubblicistica, non può trovare applicazione rispetto all’errato inquadramento contrattuale dei lavoratori difforme alle previsioni del CCNL applicato dall’azienda. All’assunto è pervenuta la sentenza 18 maggio 2021 del TAR Friuli Venezia Giulia, secondo cui il potere di disposizione, recentemente riformulato, troverebbe applicazione nelle sole ipotesi in cui l’irregolarità rilevata abbia la medesima natura penale o amministrativa rispetto ad altre previsioni normativa con contropartita appositamente prevista dalla norma.

La diversa riqualificazione del rapporto di lavoro in via amministrativa si configura, dunque, come un eccesso di potere che potrebbe produrre, sotto minaccia della comminazione di una sanzione, una lesione delle garanzie tipiche della giurisdizione per effetto del potere unilaterale dell’accertamento ispettivo.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Pubblica amministrazione, il nuovo decreto è legge

14/05/2025

Memorandum: scadenze fisco dal 16 al 31 maggio 2025 (con Podcast)

14/05/2025

Nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025: istruzioni Inps

14/05/2025

Vigilanza sui CED e lotta all’abusivismo: quali verifiche fa l’Ispettorato

14/05/2025

Sopravvenienze attive da sentenza: rileva il deposito, non il giudicato

14/05/2025

Decreto PA approvato in GU: misure fiscali

14/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy