Esecutività dell’accertamento: costoso anticipo per i contribuenti che hanno ragione

Pubblicato il 28 aprile 2011 Costerà ai contribuenti 2 miliardi di euro la nuova regola, a decorrere dal 1° luglio 2011, che prevede l’esecutività dell’accertamento. I conti sono presto fatti. Il contribuente dovrà versare il 50% delle maggiori imposte contestate e degli interessi nel caso riceva un accertamento dall’Amministrazione finanziaria, ma è stimato che il 41% delle contestazioni vede, poi, la soccombenza del Fisco. Il Consiglio della Giustizia tributaria ha calcolato il peso delle contestazioni in favore dei contribuenti in 5,7 miliardi. Pertanto, escludendo le sanzioni su cui non è dovuto l’anticipo del 50%, saranno circa 2 i miliardi che sborseranno i contribuenti che successivamente avranno ragione.

“Essere costretti a pagare prima di essere giudicati in primo grado da un organo giurisdizionale terzo rispetto all’amministrazione finanziaria, non è un buon viatico per costruire una lotta all’evasione fiscale basata su principi condivisi da tutti i cittadini e su meccanismi finanziari sostenibili per chi fa impresa”: è quanto affermato durante l’audizione in Commissione finanze alla Camera del presidente del Cndcec, Siciliotti, che auspica lo snellimento degli adempimenti delle imprese nelle operazioni con l’estero (l’Intrastat richiede troppi dati, con proporzionale aumento della possibilità di errori sanzionabili), la possibilità di compensare dei crediti vantati nei confronti delle Pa con i debiti tributari e la tracciabilità con i dati dei clienti per spese superiori a 3.600 euro per i soli pagamenti in contanti.

Altro tema caldo, affrontato dal coordinatore del Centro studi del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Zanetti, è quello dell’abuso del diritto che necessita di una legge che potrebbe arrivare con la riforma fiscale, già nei pensieri del ministro dell’Economia. Tra le varie proposte in ballo la caldeggiata dal Cndcec è quella di Maurizio Leo (irrilevanza sul piano penale delle contestazioni di matrice antielusive mosse dall'Amministrazione finanziaria), anche se andrebbe integrata da alcuni buoni spunti contenuti in altre proposte.
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