Esportatori abituali, lettere di intento al countdown

Pubblicato il 18 dicembre 2025

Con l’avvicinarsi del 31 dicembre 2025, diverse imprese sono trovano alle prese con la predisposizione delle dichiarazioni di intento per l’anno 2026.

Come noto, i soggetti in possesso della qualifica di esportatori abituali, che intendono avvalersi della facoltà di acquistare beni e servizi senza l’applicazione dell'Iva, sono tenuti a redigere e trasmettere in via telematica la dichiarazione di intento in conformità al modello approvato. 

A fronte di tale invio, l’Amministrazione Finanziaria rilascia apposita ricevuta telematica con indicazione del protocollo di ricezione. Il fornitore potrà visionare le informazioni risultanti dalle dichiarazioni d’intento trasmesse dagli esportatori abituali solo accedendo al proprio cassetto fiscale (anche attraverso un intermediario abilitato). Resta nella facoltà dell’esportatore abituale mettere a disposizione del fornitore “copia” della dichiarazione di intento, al fine di evitare dubbi sull’applicabilità o meno dell’Iva all’operazione.

Allo stesso modo, questi potrebbe comunicare al fornitore anche solo il numero di protocollo della dichiarazione di intento inviata all'Agenzia nonché il plafond che si intende utilizzare. Pertanto, i soggetti passivi Iva che conseguono la qualifica di "esportatore abituale" potranno utilizzare, nel corso del 2026, il plafond maturato per avvalersi della facoltà di acquistare beni e servizi, nonché di effettuare importazioni, senza applicazione dell’IVA (art. 8 comma 1 lett. c) del DPR 633/72).

Occorre tener presente altresì che per emettere la fattura elettronica per le operazioni in regime di non imponibilità Iva ex articolo 8, comma 1, lettera c) del DPR 633/72, sulla base di una dichiarazione d’intento ricevuta, il cedente/prestatore deve utilizzare esclusivamente il tracciato xml della fattura ordinaria ai fini della trasmissione del documento al Sistema di Interscambio.

Per saperne di più leggi l'approfondimento che segue.

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