Ferie arretrate 2022: cosa fare entro il 30 giugno 2024

Pubblicato il 13 giugno 2024

I lavoratori hanno diritto ad almeno 4 settimane di ferie retribuite ogni anno. Di queste, almeno 2 settimane devono essere godute entro l'anno di maturazione. Le restanti due settimane devono essere fruite entro i 18 mesi successivi e pertanto entro il 30 giugno dell'anno successivo all'anno di maturazione.

Se le ferie non vengono godute nei predetti termini, i datori di lavoro devono, comunque, provvedere a versare i contributi previdenziali sulle ferie non godute.

Cosa è necessario fare, allora, entro il 30 giugno 2024?

I datori di lavoro devono provvedere a quantificare le ferie residue non godute riferibili all’anno 2022, sommando – al più tardi – tale retribuzione figurativa all’imponibile contributivo del mese di luglio 2024 provvedendo a versare la relativa contribuzione entro la scadenza del mese di agosto (20 agosto 2024).

Al momento della effettiva fruizione, è comunque possibile recuperare la contribuzione versata a tale titolo nel flusso Uniemens.

L’inottemperanza all’obbligo di versamento della contribuzione sulle ferie maturate e non godute nei termini prescritti dalla legge o dal contratto collettivo applicato comporta una violazione degli altri obblighi di legge, con conseguente impossibilità di fruire di eventuali agevolazioni contributive sino al ripristino dell’irregolarità e per il solo lavoratore interessato dalla violazione.

Quali sono gli effetti in busta paga? Come assoggettare a contribuzione il compenso per ferie non godute e come va recuperato il contributo versato sui compensi in caso di successiva fruzione delle ferie residue?

Tutte le risposte nell'approfondimento che segue.

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