Fisco, lettere di compliance per le attività finanziarie all’estero nel 2017

Pubblicato il 09 novembre 2020

Al fine di stimolare il corretto assolvimento degli obblighi di monitoraggio fiscale in relazione alle attività detenute all’estero, l’Agenzia delle entrate individua, a seguito dell’analisi dei dati ricevuti da parte delle Amministrazioni fiscali estere nell’ambito dello scambio automatico di informazioni secondo il Common Reporting Standard (CRS), i contribuenti con possibili anomalie dichiarative per l’anno d’imposta 2017.

L’Agenzia vuole promuovere, così, il procedimento di emersione spontanea delle basi imponibili derivanti dagli eventuali redditi percepiti in relazione a tali attività estere.

Rientra nei compiti del direttore dell’Agenzia delle Entrate individuare, con proprio provvedimento, le modalità con le quali mettere a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza, anche mediante l’utilizzo di strumenti informatici, le informazioni derivanti dal confronto tra i dati ricevuti dalle autorità estere e i dati dichiarativi.

Compliance: individuazione dei contribuenti a cui inviare la comunicazione

Con il provvedimento del 6 novembre 2020, l’Agenzia individua i contribuenti destinatari delle lettere di cooperative compliance relative alle attività svolte all’estero nel 2017 e l’oggetto delle comunicazioni da inviare.

In particolare, l’Agenzia invia una comunicazione per la promozione della compliance ai contribuenti con le anomalie dichiarative più rilevanti, adottando una serie di misure dirette ad escludere dalla selezione le posizioni presumibilmente non tenute all’adempimento dichiarativo o per le quali l’irregolarità ha carattere meramente formale.

Compliance: oggetto della comunicazione e modalità di regolarizzazione

La comunicazione contiene:

I contribuenti che hanno ricevuto la suddetta comunicazione possono regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione dei redditi integrativa e versando le maggiori imposte dovute, unitamente agli interessi, nonché alle sanzioni in misura ridotta, secondo le modalità previste dall’articolo 13 del Dlgs n. 472/1997.

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