Fondi europei anche per attività extra agricole

Pubblicato il 05 maggio 2018

Sulla “Gazzetta Ufficiale” del 20 aprile 2018 dell’Unione Europea è stata pubblicata la “Comunicazione della Commissione che modifica gli orientamenti dell'Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020”.

Nello specifico, ora, si prevede che l’aiuto sia subordinato alla presentazione di un piano aziendale e che l’attuazione di quest'ultimo inizi entro nove mesi dalla data della decisione con cui si concede l'aiuto.

Il piano aziendale deve avere una durata massima di cinque anni e deve descrivere almeno la situazione economica di partenza del beneficiario che richiede l'aiuto, le tappe essenziali e gli obiettivi specifici per lo sviluppo delle attività del beneficiario e la descrizione particolareggiata delle azioni necessarie per lo sviluppo delle attività del beneficiario, come: investimenti, formazione, consulenza ed ogni altra attività.

L'aiuto deve essere versato in almeno due rate.

Alle imprese delle zone rurali che non sono attive nel settore agricolo possono essere concessi aiuti per la conservazione e per l'uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura, comprese le risorse non autoctone.

Novità importante è quella prevista al nuovo punto 644 bis, secondo il quale: “qualora gli aiuti siano erogati sotto forma di strumenti finanziari, il fattore di produzione può essere anche un prodotto non agricolo, purché l'investimento contribuisca al perseguimento di una o più priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale”.

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