Formazione e competitività: il decreto che istituisce Fondoformazione

Pubblicato il 10 dicembre 2025

Il 20 novembre 2025 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato un decreto che riconosce e autorizza “Fondoformazione”, un nuovo Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione dei lavoratori dipendenti, con sede a Roma e personalità giuridica pienamente riconosciuta.

Il riconoscimento di Fondoformazione, come si evince dal contenuto del decreto ministeriale e dagli atti richiamati in premessa, si inserisce in un solco ben preciso: promuovere un ecosistema formativo inclusivo, interoperabile, programmabile e soprattutto orientato ai reali fabbisogni delle imprese e dei lavoratori.

Un Fondo costruito sulla rappresentatività: perché Fondoformazione ottiene il via libera

Uno dei passaggi più rilevanti del decreto riguarda la verifica della maggiore rappresentatività nazionale delle organizzazioni firmatarie dell’accordo interconfederale. Tale requisito è un elemento imprescindibile per il riconoscimento ministeriale: solo soggetti realmente rappresentativi possono sedere alla governance di un Fondo che gestisce risorse pubbliche.

Il Ministero, come riportato nel testo, ha accertato questo requisito attraverso una valutazione comparativa delle dichiarazioni delle organizzazioni e attraverso le verifiche dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro. Questo processo di validazione è tanto formale quanto sostanziale, perché assicura che il Fondo non sia espressione di un gruppo minoritario, ma rispecchi un’ampia base sociale.

Il riconoscimento di Fondoformazione, pertanto, non è un atto burocratico, bensì un passo istituzionale che valorizza un percorso di consolidamento rappresentativo e progettuale iniziato almeno due anni prima del decreto.

Obiettivi e missione del nuovo Fondo: una visione sistemica della formazione

L’articolo 2 del decreto sintetizza in pochi passaggi una missione molto ampia. Fondoformazione è autorizzato a:

La missione del Fondo supera la logica tradizionale del finanziamento “a pioggia” dei corsi di formazione, puntando invece su un modello in cui:

Le implicazioni per le imprese: più accesso, più flessibilità, più competitività

Per le imprese italiane - soprattutto PMI e microimprese - l’ingresso di un nuovo Fondo rappresenta una doppia opportunità.

Molte piccole imprese non aderiscono infatti ai Fondi perché ritengono che:

Fondooformazione, almeno a giudicare dalla documentazione costitutiva e dai principi richiamati dal decreto, sembra voler agire proprio su questi ostacoli predisponendo:

In un mercato del lavoro sempre più orientato a transizioni rapide, la competitività passa inevitabilmente dalla capacità di:

Sostegno nei periodi di trasformazione

Le imprese attraversano cicli economici e organizzativi sempre più instabili. Avere un Fondo che prevede interventi specifici per:

significa poter contare su un alleato concreto nei momenti di cambiamento.

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