È pomeriggio e all’interno della pizzeria “Meglio in pancia che in faccia” fervono i preparativi per predisporre i locali in vista della serata. C’è chi si preoccupa di accendere il forno a legna e chi di ultimare l’apparecchiatura dei tavoli. Poi c’è Ferrante, ex-studente di professione tirocinante: è l’ultimo arrivato e grazie a “Garanzia Giovani” può finalmente apprendere i segreti dell’aiuto pizzaiolo/aiuto cameriere/aiuto tuttofare...
Quando cominciano ad arrivare i primi clienti, nessuno fa caso alla collaudata e tondeggiante coppia di ispettori, le cui linee curve sembrano adattarsi perfettamente al locale oggetto di accesso.
I due funzionari ispettivi, loro malgrado, non possono indugiare sui menu, ma devono acquisire le dichiarazioni dei lavoratori presenti e controllare la prima parte di documentazione presente all’interno della pizzeria. L’occhio ispettivo, certamente più allenato dei muscoli addominali, rileva in men che non si dica scoperture contributive, e quindi una situazione irregolare.
Il consulente del lavoro, raggiunto telefonicamente, chiede quale sia il problema, visto che per l’attivazione del tirocinio è stato rispettato pedissequamente quanto disposto dalla normativa regionale, che ha recepito le indicazioni nazionali (“Linee-guida in materia di tirocini formativi e di orientamento di natura extracurriculare”, Conferenza Unificata Stato, Regioni e Province Autonome, 24 gennaio 2013 e direttive di attuazione regionali).
“Il soggetto ospitante deve osservare le norme tanto nella fase di instaurazione del rapporto di tirocinio, quanto in quella di svolgimento del rapporto formativo – specificano con prontezza gli ispettori – segnaleremo gli inadempimenti contributivi alla Regione e valuteremo se convertire il tirocinio in ordinario rapporto di lavoro”.
E quando Ferrante si rimette al volante con il dubbio che “Garanzia Giovani” sia poco rassicurante, ecco che dall’autoradio esce una rima lacerante: “Dimmi quanti laureati hanno la garanzia / di non finire lavapiatti in pizzeria” (Mal di stomaco, 2006 – Fabri Fibra).
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