Giudizio di delibazione delle sentenze ecclesiastiche: è contrario all'ordine pubblico l'annullamento del matrimonio di lunga durata

Pubblicato il 21 gennaio 2011 Per quel che concerne le situazioni invalidanti l'atto del matrimonio, “la successiva prolungata convivenza è considerata espressiva di una volontà di accettazione del rapporto che ne è seguito e con questa volontà è incompatibile il successivo esercizio della facoltà di rimetterlo in discussione, altrimenti riconosciuta dalla legge”. Ed infatti, nell'ordine pubblico italiano il matrimonio-rapporto ha una incidenza rilevante, “per i principi emergenti dalla Costituzione e dalla riforma del diritto di famiglia”, ed impedisce di annullare il matrimonio dopo che è iniziata la convivenza, soprattutto quando questa è durata per un certo tempo.

E' questo il contenuto di un'importante sentenza, la n. 1343, depositata dalla Cassazione lo scorso 20 gennaio nell'ambito di un'annosa vicenda in cui una donna si era opposta, dinanzi alla Corte d'appello, alla domanda avanzata dall'ex marito al fine di vedersi delibare, in Italia, la decisione di nullità del loro matrimonio, per come disposta dal Tribunale della Sacra Rota. Il Collegio di appello aveva dato ragione alla donna respingendo la domanda di delibazione dell'ex marito e tale statuizione è stata definitivamente confermata dai giudici della Prima sezione di Cassazione.
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