Gli accertamenti e le verifiche sanitarie vanno sempre assicurati al paziente

Pubblicato il 27 giugno 2011 La Corte europea dei diritti dell'uomo, con sentenza n. 27617 del 26 maggio 2011, si è pronunciata in materia di obiezione di coscienza dei medici sottolineando come gli Stati debbano sempre organizzare il servizio sanitario in maniera tale che ai pazienti vengano assicurati gli esami e le verifiche utili ad accertare le patologie sofferte. Diversamente, verrebbe violata la Convenzione europea e, in particolare, il divieto di trattamenti disumani e degradanti (articolo 3) e il diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8).

E così – sottolinea la Corte - gli Stati che prevedono la possibilità di ricorrere all'aborto, devono predisporre tutte le misure necessarie “in modo da garantire la libertà di coscienza dei medici in un contesto professionale che non impedisca ai pazienti di accedere ai servizi ai quali hanno legalmente diritto”.
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