Gratuito patrocinio escluso con condanna per reati fiscali

Pubblicato il 06 ottobre 2023

La condanna irrevocabile per reati fiscali comporta il rigetto della richiesta di gratuito patrocinio.

Si ha, infatti, una presunzione di superamento dei limiti di reddito che è:

Gratuito patrocinio: condanna per evasione fiscale con effetto preclusivo

Così la Corte di cassazione con sentenza n. 40477 del 5 ottobre 2023, nel rigettare il ricorso promosso da un uomo, precedentemente condannato per reati di natura tributaria, il quale lamentava la mancata ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

Nella vicenda esaminata, il Tribunale aveva confermato il provvedimento con cui il giudice unico aveva dato risposta negativa all'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, sul presupposto dell'esistenza di due precedenti condanne definitive per omesso versamento dell'Iva a carico del richiedente.

Quest'ultimo, dal suo canto, lamentava che l'effetto preclusivo derivante dalla condanna per il reato di violazione delle norme per la repressione dell'evasione potesse operare solo nei casi in cui il procedimento nel quale era richiesta l'ammissione al gratuito patrocinio fosse relativo proprio a tale categoria di reati, e non già nelle diverse ipotesi, come quella in esame, in cui l'istante era, invece, indagato o imputato per crimini di diversa natura.

Doglianze, queste, giudicate infondate dagli Ermellini.

Precedenti condanne per omessa Iva? Niente patrocinio se la presunzione non è vinta

La condanna riportata da chi richiede il gratuito patrocinio in ordine a reati fiscali  - ha precisato la Suprema corte - determina una presunzione di superamento dei limiti di reddito.

Tale presunzione può essere vinta con prova contraria, quando l'ammissione è richiesta in procedimenti relativi a reati diversi da quelli in esame.

La preclusione è invece assoluta, quando l'ammissione al beneficio è richiesta in procedimenti aventi ad oggetto proprio tale tipo condanna.

Tali assunti si desumono dalla lettura coordinata degli artt. 76, comma 4-bis, e 91 del DPR n. 115/2002, così come modificati dal D. Lgs. n. 24/2019.

In tema di patrocinio a spese dello Stato, quindi, è legittimo il provvedimento di rigetto dell'ammissione al beneficio richiesto da chi abbia già riportato condanna irrevocabile per reati fiscali, fondato sulla presunzione relativa di superamento dei limiti di reddito, e sulla mancata allegazione, da parte del richiedente, di concreti elementi di fatto idonei a vincere tale presunzione.

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