Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto legislativo che attua la direttiva europea sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde: novità su etichette, durabilità, marchi di sostenibilità e sanzioni per i green claims ingannevoli.
Nella seduta del 5 novembre 2025, il Governo ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che recepisce la Direttiva (UE) 2024/825.
Il provvedimento introduce nuove regole contro le pratiche commerciali scorrette legate alla sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti, rafforzando la tutela dei consumatori e promuovendo un mercato più trasparente e competitivo.
Il decreto attua la Direttiva (UE) 2024/825 del Parlamento europeo e del Consiglio, parte integrante della strategia europea per la transizione verde e circolare.
L’obiettivo è duplice:
Come dichiarato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il provvedimento “punta i riflettori sul fenomeno del greenwashing per difendere il Made in Italy autenticamente sostenibile e valorizzare chi compete con trasparenza e responsabilità”.
Il decreto modifica il Codice del consumo (D.Lgs. 206/2005), ampliando l’elenco delle pratiche vietate.
Sono considerate scorrette e sanzionabili le dichiarazioni ambientali:
Queste misure mirano a contrastare il greenwashing, ovvero la comunicazione ambientale fuorviante che altera la concorrenza e danneggia le imprese virtuose.
Il decreto, secondo quanto anticipato, introduce nuove definizioni europee per:
Sono previste inoltre:
La vigilanza sull’applicazione delle nuove norme è affidata all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che potrà applicare le sanzioni previste per le pratiche commerciali scorrette.
Il sistema di controllo rafforza la credibilità del mercato e tutela i settori più esposti, come moda e tessile, dove la trasparenza ambientale rappresenta un elemento strategico di competitività.
Nel corso del Consiglio dei Ministri del 5 novembre 2025, oltre al decreto sul greenwashing, è stato esaminato un decreto legislativo di adeguamento del Testo unico sull’intermediazione finanziaria, per recepire nuovi regolamenti e direttive UE e migliorare l’efficienza dei mercati, la cooperazione tra autorità di vigilanza e la gestione delle crisi dei depositari centrali.
Sul fronte infrastrutturale, il Governo ha approvato un disegno di legge di proroga di sei mesi della delega per la riforma del Codice della strada, al fine di completare la revisione organica della normativa sulla circolazione.
In esame definitivo, sono stati approvati due regolamenti:
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