Guardasigilli sulla rideterminazione della pena per il reato di spaccio

Pubblicato il 05 giugno 2014

Question time alla Camera con il ministro Orlando

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha partecipato alla seduta della Camera del 4 giugno 2014 per rispondere ad un question time focalizzato su diverse questioni tra le quali la recente sentenza della Corte di Cassazione in materia di spaccio di sostanze stupefacenti pronunciata il 29 maggio 2014 e di cui, allo stato, è stata diffusa esclusivamente un'informazione provvisoria.

L'intervento ha riguardato anche la riforma delle circoscrizioni giudiziarie e le iniziative per contrastare l'aumento della durata e dei costi del contenzioso giudiziario.

Applicazione della sentenza di Cassazione, 3mila interessati

Con particolare riferimento alla decisione con cui le Sezioni unite penali della Cassazione si sono pronunciate a favore della necessità di una rideterminazione della pena da parte del giudice dell'esecuzione nei casi di dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma penale diversa dalla norma incriminatrice, che incida, comunque, sul trattamento sanzionatorio – nella specie la dichiarazione di incostituzionalità riferita al sistema Fini-Giovanardi – il ministro Orlando ha precisato che da una prima valutazione i potenziali interessati alla rideterminazione delle pene in giudicato per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti sarebbero solo 3mila.

Non parrebbe sussistere, in tale contesto, la necessità di interventi di carattere normativo rispetto ai poteri dei giudici dell'esecuzione sulle sentenze passate in giudicato.
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