Guardasigilli su elezioni degli Ordini

Pubblicato il 01 aprile 2016

Attraverso il proprio intervento al question time del 31 marzo 2016, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando rende note le iniziative messe a punto per le elezioni dei rappresentanti dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati presso i Tribunali accorpati a seguito della riforma della geografia giudiziaria.

Accorpamento Tribunali, ripercussioni su elezioni forensi

In risposta alle interrogazioni parlamentari, il Guardasigilli sottolinea come gli interventi di razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, mediante soppressione ed accorpamento dei Tribunali e conseguente revisione dei circondari, abbia comportato degli inevitabili effetti sugli Ordini professionali forensi.

Molti di questi infatti, interessati da soppressioni dei corrispondenti Tribunali, sono stati estinti ex lege ed accorpati negli omologhi enti.

Modalità di elezione oggetto di contenzioso

Il Regolamento adottato dal Ministero circa le modalità di elezione dei componenti dei Consigli degli Ordini circondariali forensi è stato oggetto di contenzioso e molti di tali giudizi pendono attualmente in fase di gravame dinanzi al Consiglio di Stato.

Risulta inoltre che sono 101 Consigli dell’Ordine ad aver completato le procedure elettorali, rinnovando la propria composizione, mentre ben 38 hanno sospeso le consultazioni già avviate. I risultati elettorali relativi a 20 Consigli dell’Ordine sono stati impugnati davanti al Consiglio Nazionale Forense, mentre 36 Ordini hanno richiesto al Ministero di impugnare le sentenze di parziale annullamento del Regolamento davanti al giudice amministrativo.

Soluzione normativa in breve termine

Alla luce di tutto ciò, il Ministro Orlando ha dunque ritenuto di incaricare il proprio ufficio legislativo affinché elabori una soluzione normativa idonea a superare la situazione di incertezza determinatasi, aprendo un confronto con il Consiglio Nazionale Forense e l’Avvocatura associata. Propone inoltre di offrire in breve termine una soluzione per superare alcuni dei problemi che hanno originato le sopra dette impugnative, che contempli altresì l’attuazione della tutela di genere negli organismi consiliari (tra i principali motivi di gravame).

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