Il giusto processo limita l'overruling

Pubblicato il 14 luglio 2011 Con sentenza depositata l'11 luglio 2011, le Sezioni unite civili di Cassazione si sono pronunciate in ordine al tema dell'overruling (letteralmente cambio delle regole in corso d’opera), il mutamento, cioè, della giurisprudenza della Cassazione che nel caso in esame coinvolgeva l'ambito processuale civile.

Secondo la Suprema corte, in particolare, è difficile sfuggire “alla conseguenza che l'atto compiuto dalla parte ed il comportamento da esso tenuto, in conformità all'orientamento over ruled, risulti ora per allora non rituale, "inidoneo per effetto appunto del mutamento di indirizzo giurisprudenziale". Ma tale effetto contrasterebbe con il principio costituzionale del giusto processo. Ed infatti, i cambiamenti giurisprudenziali devono, come le leggi retroattive, rispettare a loro volta il principio di ragionevolezza in quanto non possono “frustrare l'affidamento ingenerato come, nel cittadino, dalla legge previgente, così, nella parte, da un pregresso indirizzo ermeneutico, in assenza di indici di prevedibilità della correlativa modificazione”.
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