Il labirinto delle esclusioni

Pubblicato il 04 giugno 2007

I lavoratori dipendenti hanno la possibilità di aderire a forme di previdenza complementare ma per alcuni è preclusa invece la facoltà di destinare il TFR maturando ad un fondo pensioni complementare, tramite il datore di lavoro. Ai dipendenti pubblici, si applica una normativa particolare, sia riguardo il Tfr che la previdenza complementare. Rientrano nella riforma, anche apprendisti, lavoratori con contratto di inserimento, ripartito o a chiamata, nonché i lavoratori a tempo determinato. Sono invece esclusi gli impiegati , quadri e dirigenti agricoli, i dipendenti della pubbliche amministrazioni ed lavoratori domestici.

La normativa, in definitiva, impedisce la suddivisione del Tfr,maturato in una stessa azienda, tra diversi fondi,pertanto, il lavoratore iscritto ad una forma pensionistica complementare, cui versa una quota del Tfr, può scegliere di destinare il Tfr residuo o alla stessa forma di previdenza o di mantenerlo in azienda, ma non può assegnarlo ad un altro fondo.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Appalti: il Consiglio di Stato torna sui criteri di equivalenza dei CCNL

05/12/2025

Stress da lavoro: dipendente risarcito anche senza mobbing

05/12/2025

Nuova delega unica agli intermediari dall'8 dicembre

05/12/2025

Nuovo Codice dell’edilizia: parte il riordino

05/12/2025

Vittime del dovere e equiparati: estesa l’esenzione IRPEF

05/12/2025

Bilanci 2025: nuove checklist Assirevi per IFRS e informativa aggiuntiva

05/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy