Il Ministro Alfano torna sulle nozze gay: la sentenza del Tar Lazio non è “vangelo”

Pubblicato il 11 marzo 2015 Il Ministro dell’interno Angelino Alfano, intervenendo in una trasmissione televisiva, ha commentato la recente pronuncia del Tar del Lazio (12 febbraio 2015) in tema di unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il Tribunale amministrativo laziale, in particolare, aveva negato il potere del Prefetto di annullare direttamente le trascrizioni nei registri civili dei matrimoni gay contratti all’estero; competenza di esclusivo appannaggio del magistrato civile.

Ciò, disattendendo la circolare del 7 ottobre 2014 con cui lo stesso Ministro degli interni aveva invece sollecitato i Prefetti a disporre l’annullamento di dette trascrizioni.

Ha precisato Alfano – nel suo intervento televisivo – come la sua intenzione fosse semplicemente di far rispettare la legge italiana che, non ammettendo matrimoni tra persone dello stesso sesso, sarebbe stata palesemente violata con la richiesta di trascrizione di quelli contratti all’estero.

Relativamente alla citata pronuncia del Tar, ha poi sottolineato il Ministro come la stessa non sia “vangelo” e come resti ancora da attendere gli ulteriori gradi di giudizio.

D’altra parte – ha seguitato– altre pronunce in materia (sia di altri Tar, sia della Cassazione e persino della Corte Costituzionale) avevano invece aderito alle sue ragioni.

Emerge in ogni caso la necessità di colmare al più presto, mediante un concreto intervento legislativo, il vuoto normativo attualmente esistente circa le unioni civili tra gay; questione che sarà presto all’attenzione del Parlamento, come a suo tempo preannunciato da Presidente del Consiglio Renzi.
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