Il sequestro probatorio va motivato sull’inerenza

Pubblicato il 11 luglio 2012 Secondo i giudici di Cassazione – sentenza n. 27296 del 10 luglio 2012 – per procedere con il sequestro probatorio occorre che il relativo provvedimento dispositivo fornisca adeguate motivazioni circa la necessità delle cose sequestrate “ai fini dell'accertamento dei reati per i quali si procede”.

In particolare, deve essere considerato illegittimo il provvedimento di sequestro che non specifichi l'inerenza del materiali oggetto della misura cautelare – nella specie, documenti informatici e cartacei di un imprenditore veneziano - e il tipo di reato tributario ipotizzato.

Sulla scorta di detti assunti, la Suprema corte ha accolto il ricorso di un contribuente nei confronti del quale, nell’ambito di un’indagine per frode fiscale, la Guardia di finanza aveva sequestrato diversi file e documenti reperiti nel corso di un'ispezione. Nel decreto confermativo del sequestro, tuttavia, non era stata motivata l'inerenza fra la documentazione sottratta al contribuente e la frode fiscale contestata.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Edilizia: chiarimenti su DURC di congruità e aggiornamenti MUT

06/11/2025

Avvocati, calcolo pensione di vecchiaia su contributi effettivi

06/11/2025

Bonus mamme: mappa operativa 2025–2027

06/11/2025

Edilizia: novità su MUT e DURC di congruità

06/11/2025

PEC amministratori: l’orientamento di Unioncamere e Notariato

06/11/2025

Agevolazioni fiscali per l’assunzione di temporary manager nelle PMI

06/11/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy