Nel mese di maggio 2025, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ha pubblicato un importante studio contenuto nel numero 28 dei Quaderni dell’antiriciclaggio.
Questo lavoro rappresenta il primo tentativo strutturato di identificare e analizzare le cosiddette imprese filtro o buffer companies, attori chiave nelle frodi fiscali complesse, in particolare quelle legate all’IVA.
Grazie a questo studio, sono stati elaborati nuovi indici quantitativi in grado di supportare le autorità e gli operatori finanziari nella rilevazione e nel contrasto di queste realtà elusive.
Le frodi IVA rappresentano una delle forme più sofisticate e dannose di evasione fiscale, con un impatto che si misura in miliardi di euro di risorse pubbliche sottratte ogni anno. L’Italia, con un “gap IVA” stimato sopra i 14 miliardi di euro nel 2021, è particolarmente esposta a questi fenomeni.
In questo contesto, la UIF ha voluto colmare un’importante lacuna: non esistevano fino ad oggi indicatori sistematici e quantitativi per riconoscere le imprese filtro coinvolte nelle catene fraudolente. Questi indici sono pensati per:
Le imprese filtro, o buffer companies, sono entità aziendali che si pongono strategicamente tra le imprese cartiere e le imprese operative reali nella catena delle frodi fiscali.
Queste società estendono e articolano la catena fraudolenta, rendendo più difficile per le autorità e gli operatori individuare e interrompere le frodi.
Lo studio UIF ha evidenziato le seguenti peculiarità delle imprese filtro:
Queste caratteristiche ibride rendono le imprese filtro particolarmente insidiose e difficili da individuare con i tradizionali metodi di controllo.
Le imprese filtro sono particolarmente coinvolte nelle frodi IVA complesse, che rappresentano una delle principali forme di evasione fiscale in Europa e in Italia.
Solo nel 2023, le frodi IVA complesse hanno causato in Europa perdite per oltre 11,5 miliardi di euro, con un aumento del 71% rispetto all’anno precedente.
Gli indicatori elaborati dallo studio UIF costituiscono uno strumento di screening quantitativo che può:
Pertanto, l’elaborazione degli indici UIF per le imprese filtro rappresenta un passo avanti fondamentale nella lotta contro le frodi fiscali complesse, in particolare quelle legate all’IVA. Grazie a questo innovativo approccio quantitativo, gli operatori antiriciclaggio dispongono di un nuovo strumento che integra e rafforza le attività di controllo e prevenzione.
La complessità e l’evoluzione continua delle frodi fiscali richiedono strumenti sempre più sofisticati e coordinati. Gli indici UIF sono un esempio concreto di come la ricerca e l’analisi dati possano contribuire a contrastare efficacemente fenomeni criminali che sottraggono risorse vitali all’economia e alla società.
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