Interviene la Consulta. Le zone a burocrazia zero non sono "esclusive"

Pubblicato il 23 luglio 2011 Con la pronuncia numero 232 del 2011, appena depositata in cancelleria, la Consulta ha preso le parti della Regione Puglia, contro il Governo che, con una scelta legislativa giudicata incostituzionale che puntava a ricondurre l’articolo 43 del Dl 78/2010 nella competenza esclusiva dello Stato, ha previsto la possibilità di istituire zone a burocrazia zero solo in alcuni territori dello Stato (Mezzogiorno d'Italia), tendendo di fatto ad avvantaggiare, rispetto alla generalità degli utenti che intendono intraprendere nuove iniziative produttive, quelli che agiscono in tali zone ed estromettendo, così, da qualsiasi procedimento amministrativo per il rilascio di autorizzazioni e licenze, anche nelle materie di propria competenza concorrente e residuale, le singole Regioni.

E’ perciò condiviso quanto sostenuto dalla regione Puglia, che cioè la disposizione impugnata attribuisce «in modo generalizzato e astratto» a un organo statale «un insieme indifferenziato di funzioni, individuate in modo generico e caratterizzate anche da una notevole eterogeneità quanto alla possibile incidenza sulle attribuzioni di competenza».
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