Irpef, il maxireddito è del dipendente

Pubblicato il 13 maggio 2006

Il Dipartimento delle politiche fiscali ha pubblicato le elaborazioni sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2003. Il quadro che ne esce non è quello di un'Italia di “ricchi”: solo pochi autonomi hanno, infatti, dichiarato più di 200mila euro annui (lo 0,12% del totale delle persone fisiche), mentre la maggior parte delle persone fisiche (il 15% dei 39,9 milioni complessivi) ha dichiarato redditi compresi tra i 15mila e i 20mila euro. Con 5.781.570 contribuenti, questa è la classe di reddito maggiormente rappresentata. Ben di più di quella costituita da quanti guadagnano da 30.990 euro in su, che non arriva a rappresentare altro che il 9% del totale. Come detto, il numero dei “ricchi” non supera le 50mila persone, anche se è, comunque, in crescita di circa 3.500 unità rispetto alle statistiche dell’anno precedente. Un dato in questo contesto sorprendente è che del totale indicato la maggior parte sono lavoratori dipendenti o comunque titolari di reddito assimilato a quello da lavoro dipendente. In questa classe reddituale, infatti, professionisti, imprenditori e agricoltori sono solo 17.441 unità, cioè un terzo del totale. Tra gli altri numeri messi a disposizione venerdì dal Dipartimento delle Politiche fiscali, sempre in relazione alle statistiche delle dichiarazioni del 2003 (riferite quindi al periodo d’imposta 2002), emerge una crescita dei contribuenti Iva che salgono a 5.423 unità, con un volume d’affari che arriva nel 2.435 milioni di euro (+15% annuo). Per quanto riguarda l’Irap, si nota una sproporzione tra la platea dei soggetti e la distribuzione del prelievo. In ordine, più della metà degli incassi viene dalle società di capitali, per seguire le società di persone e poi le amministrazioni pubbliche. 

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