Kit e immigrati, non c’è reato

Pubblicato il 17 marzo 2006

Quasi 500mila immigrati, in fila agli sportelli postali abilitati, hanno tentato di piazzarsi tra i primi 170mila per il riconoscimento della residenza e del posto di lavoro, quindi per la regolarizzazione. Però, quelli tra loro che non ce la faranno, riconosciuti clandestini, non avranno commesso reato, ma illecito amministrativo. Il professor Ennio Codini, titolare di Istituzioni di diritto pubblico all’università Cattolica di Milano, esperto della Fondazione Ismu, dunque osservatore privilegiato, rassicura: “...l’ingresso e il soggiorno irregolare sono, salvo casi particolari, un semplice illecito amministrativo.”. E precisa: “Sono semmai i datori di lavoro degli immigrati irregolari che, in quanto tali, commettono un reato”.

Intanto, decine di disservizi sul sistema postale adottato per il ritiro dei kit e la loro successiva consegna sono stati segnalati alla redazione online di Stranieri in Italia, i cui esperti legali hanno consigliato l’invio a Poste italiane di una lettera di reclamo, utilizzando un modello, disponibile presso tutti gli uffici postali, da spedire con raccomandata A/R.   

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Bando ISI 2025: dall'Inail 600 milioni di euro a fondo perduto per la sicurezza

19/12/2025

Inail: nuove funzionalità per l'accesso agli atti

19/12/2025

Terzo settore: aggiornate le Norme di comportamento degli organi di controllo

19/12/2025

Prelievo erariale unico: compilazione modello F24 Accise

19/12/2025

Licenziamento per GMO dopo riorganizzazione aziendale con AI: legittimo

19/12/2025

5 per mille Onlus: elenchi 2025 pubblicati e nuove regole 2026

19/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy