La Cassazione sulla “desistenza volontaria”

Pubblicato il 14 novembre 2011 Perché possa intendersi configurata la desistenza volontaria nei casi un cui già la parte di condotta compiuta presenterebbe i requisiti per la configurabilità degli elementi costitutivi del delitto tentato è che – in termini di sostanziale continuità temporale – l'autore inverta con modalità inequivoche la situazione di cui ha ancora la piena disponibilità, il pieno dominio, sicché quella situazione già concretizzatasi e penalmente rilevante non sia, per sé, inevitabilmente suscettibile di muovere autonomamente verso la piena consumazione del delitto.

E' quanto sottolineato dai giudici di Cassazione nel testo della decisione n. 40678 del 9 novembre 2011.
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