La “Gazzetta” attende la legge di conversione del Dl fiscale

Pubblicato il 25 aprile 2012 È stato approvato, con la fiducia, dal Senato il decreto semplificazioni fiscali - Dl 16/2012 - che, convertito in legge, sarà presto pubblicato in “Gazzetta Ufficiale”, forse per il 1° maggio.

Il refuso (sarà un refuso?) per cui a regime il bollo sui capitali scudati - imposte straordinaria e speciale sull’anonimato ex articolo 19 del decreto 201/2011, Salva Italia - è fatto scadere ogni 16 luglio, ma non per il 2012, anno per cui il termine del versamento resta il 16 maggio (non è stato modificato l'articolo 8, comma 17 del Dl 16/2012). I rimedi alla svista possono essere o una nuova modifica legislativa o una interpretazione autentica della norma attraverso un comunicato dell'amministrazione finanziaria. Per assicurare l'effettivo versamento dell’imposta il Dl fiscale aumenta i poteri di rivalsa delle banche che, in caso di estinzione del conto secretato, potranno riscuotere la provvista su qualsiasi altro conto riconducibile all'interessato.

Tra le misure confermate ed estese quelle sui pagamenti delle Pa alle imprese, che prevedono un protocollo di intesa tra Governo, Abi e imprese:

- per pagare debiti alle imprese viene stanziato un miliardo agli enti locali;

- le disposizioni sulle certificazioni del debito per appalti e forniture e sulla possibile cessione dei crediti da parte delle imprese, che vantano credito nei confronti delle Pa, alle banche sono estese alle amministrazioni statali;

- le imprese potranno cedere i crediti alle banche nella forma pro soluto, ma anche pro solvendo (con garanzia che i debiti che le amministrazioni pubbliche hanno nei loro confronti verranno pagati).

Quanto alla certificazione, i fornitori con crediti nei confronti di enti locali e amministrazioni centrali potranno avvalersi di una procedura online, che dovrebbe essere predisposta da Consip, così da poter inviare attraverso Pec copia delle fatture non ancora pagate dalla Pubblica amministrazione che entro 60 giorni è obbligata a rispondere riconoscendo o meno il credito.

Conferme anche delle misure - 2 o 3 rate a scelta - sull’Imu. In proposito, si evidenzia che dal momento che sostituisce l'Irpef sui redditi fondiari degli immobili non locati, i beni che non producono reddito fondiario, come pure quelli che non scontano l'Irpef, subiscono un aggravio di imposizione.
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