La revisione degli “studi” fa leva su indici di coerenza

Pubblicato il 27 febbraio 2007

Con la pubblicazione, sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 45 del 23 febbraio 2007, del provvedimento del 14 febbraio scorso delle Entrate prende il via la “fase due” degli studi di settore, come disegnata dalla Finanziaria particolare, si tratta del primo blocco di studi che saranno oggetto di revisione secondo le regole contemplate dal comma 13 della legge 296/2006. Oltre all’aggiornamento triennale delle elaborazioni, le nuove regole prevedono l’uso delle statistiche ufficiali e un nuovo ruolo per gli indicatori di coerenza. Le nuove norme dispongono che si tenga conto anche di valori di coerenza risultanti da indicatori definiti da ciascuno studio e cioè dell’incidenza di eventuali valori anomali, ossia inferiori al minimo o superiori al massimo del range individuato da Gerico, sull’importo della congruità per ricavi e compensi. Il citato provvedimento seleziona 65 studi che, per il periodo d’imposta 2007, sconteranno la nuova significatività di eventuali incoerenze in termini di maggiorazione della soglia di congruità: resta da capire se l’incoerenza possa essere sufficiente per stilare liste soggettive da sottoporre a controllo. 

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