La stretta sulla responsabilità civile dei magistrati nel Ddl non piace al Csm

Pubblicato il 30 ottobre 2014 Il Consiglio superiore della magistratura non approva il Disegno di legge del Governo che riforma la responsabilità civile dei magistrati, colpevole di mettere “a repentaglio” la loro indipendenza.

Nel Parere appena inviato al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il plenum afferma che il piano di riforma può causare un "inesauribile contenzioso", quindi "ulteriori rallentamenti della macchina giudiziaria". Il giudizio più aspro è, chiaramente, sull'eliminazione del filtro di ammissibilità dei ricorsi.

Il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, parla per il Governo sostenendo invece che quella del plenum del Csm è una valutazione opposta rispetto a quella di forze politiche che ritengono che vi siano, al contrario, “ancora troppe limitazioni al diritto di far valere la responsabilità civile a carico dello Stato e dei magistrati". Egli aggiunge che il Ddl, non blindato, può contenere correzioni che centrino l’obiettivo primo di dotare l’ordinamento di una Legge più efficace della Vassalli.

Sulla base di queste considerazioni, è previsto per il prossimo 10 novembre un plenum straordinario cui parteciperà il Ministro.
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